Quando si pensa all’EUR – acronimo di Esposizione Universale Roma – quartiere nato ai confini sud della città eterna e voluto da Mussolini negli anni ’30 per ospitare l’Esposizione Universale che non ebbe mai luogo a causa dello scoppio della II Guerra Mondiale, la mente va subito al palazzo-simbolo di questo mirabile esempio di architettura razionalista, il Palazzo della Civiltà Italiana o Civiltà del Lavoro. Chiamato affettuosamente dai romani il “Colosseo quadrato” per via della sua architettura peculiare, con ordini di archi sovrapposti che ricordano quelli del ben più celebre Anfiteatro Flavio, questa struttura fu progettata dagli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno La Padula e Mario Romano, iniziata nel 1938 e completata solo al termine della guerra.
Celebre la frase apposta su ogni lato del Palazzo: “Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori “, che accoglie da lontano i visitatori del quartiere.
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Storia e caratteristiche del “Colosseo Quadrato”
Il progetto fu presentato come un modello ispirato allo stile classico romano, con forti elementi del Razionalismo. Lo stile del Palazzo richiamava infatti i celebri archi dell’Anfiteatro Flavio, riprendendone e stilizzandone l’architettura, celebrando il mito della nuova civiltà come esaltazione dell’impero romano.
Il Palazzo si presenta come un parallelepipedo a quattro facce uguali, con struttura in cemento armato, copertura interamente in travertino e 54 archi per facciata (9 in linea e 6 in colonna). Numeri non casuali quelli degli archi che compongono il palazzo, dal momento che sembra che siano stati scelti dal duce in persona in modo che il suo nome e cognome potessero perfettamente essere contenuti all’interno degli archi (in orizzontale per il nome e in verticale per il cognome).
Una serie di opere decorative vennero successivamente chiamate a completare la scenografia del Palazzo per rafforzarne il significato artistico e allegorico.
Ai quattro angoli vennero collocati quattro gruppi scultorei equestri raffiguranti i Diòscuri, figli di Zeus e Leda. Alla base della scalinata, furono poste ventotto statue, sei per le facciate principali e otto per le facciate laterali, ciascuna dell’altezza di 3,40 metri. Ogni statua, posizionata sotto un singolo arco, rappresentava un particolare mestiere o talento, a celebrare le doti degli Italiani.
Dal secondo dopoguerra, per molti decenni, il Palazzo ha ospitato mostre ed esposizioni, seguendo quello che era l’originaria volontà di chi volle quell’opera e l’EUR più in generale.
Oggi il Palazzo della Civiltà Italiana è la sede di Fendi, che nel luglio 2013 ha siglato un accordo di 15 anni con EUR S.p.A. per l’affitto di Palazzo della Civiltà Italiana che è divenuto la sede dell’headquarter.