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A guardarlo da fuori sembrerebbe quasi di essere a Bomarzo, nel celebre Parco dei Mostri, e invece siamo a Roma, nel cuore della città eterna, più precisamente in Via Gregoriana, a pochi metri da Trinità dei Monti.
Il Palazzo è conosciuto, come è facilmente intuibile, come la casa dei mostri.
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La storia di Palazzo Zuccari
Il legame con Bomarzo è comunque voluto, dal momento che l’architetto e pittore Federico Zuccari volle far costruire questo edificio nel 1500 ispirandosi proprio al Bosco Sacro del paese in provincia di Viterbo. Per tale ragione l’artista volle far realizzare delle bocche spalancate sulle porte e sulle finestre del palazzo che divenne la sua residenza.
Il mostro che “accoglie” gli ospiti all’entrata desta più di un timore, con la sua bocca enorme, le sopracciglia aggrottate e gli occhi spalancati tanto che la sensazione è quella di varcare le soglie degli inferi.
L’intento originario dell’architetto Zuccari era quello di intimorire ma al contempo sbalordire il visitatore che però, una volta entrato, sarebbe rimasto letteralmente sbalordito dalla bellezza degli affreschi delle stanze interne e del meraviglioso giardino.
Tra i dipinti custoditi all’interno del Palazzo si annoverano “Ercole al bivio tra il vizio e al virtù”, la “Gloria dell’artista nella sala”, la “Coppia Zuccari benedetta dall’Angelo Custode” e numerose allegorie dell’arte e delle scienze nella Sala del Disegno.
Dopo la morte dell’artista nel 1609 il palazzo fu venduto dagli eredi di Zuccari a tale Toscanella che realizzò una sopraelevazione di ben due piani; successivamente i proprietari che si succedettero fecero altre modifiche stilistiche e di utilizzo fino ad arrivare ad inizio 1900 quando il palazzo venne acquistato da Henriette Hertz che al posto del giardino interno fece realizzare un edificio a 3 piani nel quale, dopo la sua morte, venne realizzata una biblioteca che porta il suo nome.