Il Parco Archeologico del Colosseo, situato nel cuore della città eterna, è una vasta area che comprende numerosi monumenti e luoghi di assoluto interesse. Tra questi spiccano senza dubbio il Colosseo, il Foro romano, la Domus Aurea, il Palatino e l’Arco di Costantino. In particolare quest’ultimo, situato proprio accanto all’Anfiteatro Flavio, è un monumento che merita senza dubbio una visita e un approfondimento particolare.
La storia dell’Arco di Costantino
Innanzitutto questo Arco ha un primato: è il più grande tra i tre archi trionfali ancora presenti a Roma (Arco di Tito, Arco di Settimio Severo e appunto Arco di Costantino). Le dimensioni generali del prospetto sono di 21 m di altezza, 25,9 metri di larghezza e 7,4 m di profondità.
Fu eretto lungo quella che un tempo si chiamava la Via Trionfale per volere dell’imperatore Costantino nel 315 per celebrare la vittoria di Roma su Massenzio nel corso della Battaglia del Ponte Milvio.
Con la costruzione di questo Arco si diede ufficialmente avvio a una pratica poco felice che mirava ad utilizzare materiali ed elementi architettonici provenienti da altri monumenti imperiali più antichi, fatti erigere da imperatori precedenti, e che si protrasse per tutto il medioevo ad opera del papato.
Questa scelta di “rubare” materiali da altri monumenti è anche la conseguenza diretta di un determinato periodo storico che vedeva Roma molto lontana dagli antichi fasti e soprattutto priva dei grandi artisti che avevano reso grande la città.
Le caratteristiche architettoniche
L’arco di Costantino è costituito da tre arcate: quella centrale, che è anche la più ampia, riporta decorazioni in rilievo su tutti i lati, mentre nelle arcate minori vengono narrate le gesta di Costantino nella campagna contro Massenzio.. La parte superiore riporta dei grandi pannelli dell’epoca di Marco Aurelio, raffiguranti episodi legati alla guerra germanica. Il monumento dedicato a Costantino è giunto sostanzialmente intatto fino ai giorni nostri; fu nel 1932 che l’Arco di Costantino fu sistemato come lo vediamo oggi con dei lavori di ampliamento di Via di San Gregorio eseguiti da Papa Gregorio XVI, ribattezzata durante il regime fascista Via dei Trionfi.
La famosa iscrizione
Tra gli elementi più peculiari dell’Arco di Costantino c’è sicuramente l’iscrizione posta al centro dell’architrave: “imp(eratori) caes(ari) f(lavio) constantino maximo p(io) f(elici) augusto s(enatus) p(opulus) q(ue) r(omanus) quod instinctu divinitatis mentis magnitudine cum exercitu suo tam de tyranno quam de omni eius factione uno tempore iustis rem publicam ultus est armis arcum triumphis insignem dicavit”. Che significa: “All’Imperatore Cesare Flavio Costantino, il più grande, pio, fortunato, Augusto, il Senato e il Popolo Romano, perché per ispirazione della divinità e per grandezza d’animo, con il suo esercito vendicò lo Stato contemporaneamente contro un tiranno e tutta la sua fazione con armi giuste, dedicò questo notevole arco per trionfi”.
La frase “instinctu divinitatis” (“per ispirazione della divinità”) fu interpretata dagli storici come segnale della conversione di Costantino al cristianesimo durante la battaglia, anche a seguito della visione della croce nel cielo associata all’iscrizione “in hoc signo vinces” (in questo segno vincerai), dopo la quale Costantino e Licinio decretarono la libertà di culto del cristianesimo in tutto l’Impero.
Conclusioni
Una visita guidata del Colosseo e in seguito all’interno del Parco Archeologico del Colosseo rappresenta sicuramente una occasione unica per apprezzare e andare alla scoperta di uno dei luoghi più suggestivi della città eterna.